Lo chiamavano Jeeg Robot è un film del 2016 diretto e prodotto da Gabriele Mainetti e scritto da Nicola Guaglianone e Menotti. Con un budget di circa 1,700,000 di euro Lo chiamavano Jeeg Robot ha incassato complessivamente 5,042,586 di euro.
L’idea
Nicola Guaglianone ha scritto il soggetto nel 2010. Successivamente ha chiamato Menotti, per scrivere la sceneggiatura, della quale sono state realizzate ben nove stesure. Il regista ha proposto il progetto ai possibili produttori per circa cinque anni, ottenendo molti rifiuti. Alcuni produttori sostenevano l’idea che in Italia, non si potesse realizzare un film di supereroi a causa di problemi tecnici ed economici o perché gli spettatori italiani non avrebbero apprezzato i film di genere.Gabriele Mainetti pensa che l’Italia sia gestita male e sia un paese in cui le persone se ne fregano del prossimo, proprio come Enzo Ceccotti se ne frega completamente degli altri. È stata una sua idea quella di ambientare il film a Roma. Precisamente, Lo chiamavano Jeeg Robot, è stato girato a Tor Bella Monaca, un quartiere periferico di Roma, che ben si adatta alla storyline del protagonista.
Jeeg robot d’acciaio
Il film omaggia la serie manga e anime “Jeeg robot d’acciaio” di Gō Nagai.
Lo chiamavano Jeeg Robot è stato presentato a Tokyo, durante il Festival del Cinema Italiano. Per l’occasione, in sala, era presente anche il Maestro Go Nagai. Il fumettista e scrittore giapponese, durante un viaggio a Roma, ha espresso il desiderio di vedere il prodotto italiano, ispirato dai suoi manga.
Claudio Santamaria
Per il ruolo di Enzo, Claudio Santamaria, ha dovuto ingrassare di 20 chili. L’attore ha ricevuto una prima sceneggiatura nel 2013, ma all’epoca era già impegnato. Il regista Gabriele Mainetti, voleva assolutamente Santamaria, per cui ha deciso di posticipare la produzione, con la promessa dell’attore che avrebbe recitato in Lo chiamavano Jeeg Robot ed il suo peso sarebbe arrivato a 100 chili.
Luca Marinelli
Lo Zingaro è l’antagonista della pellicola ed è interpretato da Luca Marinelli. L’attore si è aggiudicato il David di Donatello, il Nastro d’argento e il Ciak d’oro come Miglior attore non protagonista. Per calarsi nel personaggio, Marinelli si è ispirato ad Anthony Hopkins ne “Il Silenzio degli Innocenti” e soprattutto a Ted Levine. Lo Zingaro è un appassionato di musica ed inizialmente, doveva assomigliare, per certi aspetti, ad un cantante degli anni ’80.
Ilenia Pastorelli
Il regista era molto diffidente sull’affidare un ruolo difficile ad un’esordiente, per lo più proveniente da un Reality Show. L’idea è stata di Nicola Guaglianone, che si è ispirato, per la stesura del copione, ad alcune espressioni “colorite” pronunciate da Ilenia Pastorelli durante la sua permanenza all’interno della casa del Grande Fratello.
Il fumetto
In occasione dell’uscita nelle sale del film, è stato pubblicato il fumetto, scritto da Roberto Recchioni, già in passato curatore editoriale di Dylan Dog. Le illustrazioni sono state realizzate da Giorgio Pontrelli e Stefano Simeone. Le quattro copertine, invece, sono state firmate da Leo Ortolani, Roberto Recchioni, Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare.
La colonna sonora
Mainetti ha realizzato insieme a Michele Braga la colonna sonora di Lo chiamavano Jeeg Robot. Per i titoli di coda hanno realizzato una versione inedita della sigla di “Jeeg Robot d’acciaio” cantata da Claudio Santamaria.