Dal 9 gennaio, le sale cinematografiche italiane ospitano “Io sono la fine del mondo”, un’opera che segna un significativo punto di svolta nella carriera di Angelo Duro, protagonista e co-sceneggiatore insieme a Gennaro Nunziante. Distribuito da Vision Distribution, il film si inserisce nel filone delle commedie agrodolci, capaci di intrecciare riflessioni profonde a momenti di autentico divertimento.
Il regista Gennaro Nunziante, già noto per il successo di “Quo vado?” (2016) con Checco Zalone, dirige una storia che scava nelle dinamiche familiari più complesse, esplorando temi come il risentimento, la vendetta e, infine, la capacità di trovare umanità anche nelle relazioni più difficili.
La trama di “Io sono la fine del mondo”:
un ritorno a casa tra sarcasmo e vecchi rancori
Angelo è un autista di NCC a Roma, abituato a passare le notti accompagnando adolescenti ubriachi verso casa. La sua routine viene interrotta da una telefonata inaspettata: sua sorella, che vive a Palermo e si è dedicata per anni alla cura dei genitori anziani, ha bisogno di una pausa. Angelo accetta di tornare nella casa di famiglia, ma il suo non è un gesto altruista. Spinto dal desiderio di rivalsa verso una madre e un padre che considera responsabili di una giovinezza infelice, vede questa occasione come il momento perfetto per regolare i conti.
L’arrivo a Palermo, però, si rivela tutt’altro che semplice. Dietro il suo cinismo e i suoi intenti vendicativi, Angelo è costretto a confrontarsi con dinamiche che credeva di aver lasciato alle spalle, scoprendo lati inaspettati di sé stesso e dei suoi genitori. La commedia si sviluppa così tra momenti di aspra ironia e un’inaspettata tenerezza, offrendo uno sguardo sincero sulla fragilità dei rapporti umani.
Un cast d’eccezione e il debutto di Angelo Duro
Ad affiancare Angelo Duro nel suo esordio cinematografico ci sono attori di grande spessore come Giorgio Colangeli, Matilde Piana, Marilù Pipitone ed Evelyn Maria Rita Famà. Il cast riesce a dar vita a personaggi credibili e stratificati, che contribuiscono a rendere la storia coinvolgente e autentica.
Non meno interessante è l’approccio di Duro, noto per il suo stile irriverente e asciutto, che permea il film con una vena di comicità pungente. Il teaser promozionale, con il suo tono provocatorio e la totale assenza di dettagli sulla trama, ha già suscitato curiosità tra il pubblico, promettendo un’esperienza fuori dagli schemi.
Un viaggio tra risate e riflessione
“Io sono la fine del mondo” si propone come una commedia in grado di far ridere e pensare, mettendo a nudo le contraddizioni dell’animo umano. Il desiderio di vendetta di Angelo diventa il pretesto per esplorare la complessità dei legami familiari, mostrando come anche i conflitti più radicati possano nascondere un potenziale di riconciliazione.