Gli incendi devastanti che stanno colpendo Los Angeles hanno imposto una battuta d’arresto significativa all’industria cinematografica, influenzando non solo le riprese di film e show, ma anche la programmazione di eventi di rilievo come gli Oscar e i Critics Choice Awards. La situazione, aggravata dalle condizioni climatiche e dalla pericolosità delle fiamme, ha spinto organizzatori e istituzioni a rivedere i propri piani, mettendo la sicurezza delle persone al primo posto.
Un’industria in pausa forzata
Gli incendi, iniziati lo scorso 8 gennaio, hanno rapidamente trasformato Los Angeles in un territorio assediato, colpendo non solo i residenti ma anche il cuore pulsante dell’industria cinematografica. Tra gli eventi maggiormente influenzati, spicca il rinvio delle nomination agli Oscar 2025, un appuntamento cruciale per Hollywood. Previsto inizialmente per il 17 gennaio, l’annuncio delle candidature è stato posticipato al 19 gennaio, segnando per la prima volta nella storia un’uscita domenicale. Questo cambiamento segue la proroga delle votazioni per le nomination, che si concluderanno ora il 14 gennaio, anziché il 12 come da programma.
In un’e-mail inviata ai membri dell’Academy, il CEO Bill Kramer ha espresso solidarietà verso la comunità colpita: “I nostri pensieri vanno a tutti coloro che vivono e lavorano nell’area di Los Angeles. Questa tragedia ha avuto un impatto profondo, e vogliamo assicurarci che ogni decisione tenga conto della sicurezza e delle necessità dei nostri membri e colleghi”.
Le modifiche logistiche per gli Oscar
Oltre al rinvio delle nomination, l’Academy ha dovuto riprogrammare altri momenti chiave. La proiezione dei film inseriti nella shortlist per il miglior film internazionale – tra cui il candidato italiano “Vermiglio” – è stata posticipata a data da destinarsi, mentre gli eventi pre-nomination previsti per sabato scorso sono stati annullati.
Secondo fonti interne, l’Academy sta lavorando senza sosta per minimizzare l’impatto di queste modifiche, garantendo al contempo che il processo di selezione mantenga gli standard di qualità e trasparenza. Nonostante le difficoltà, la comunità cinematografica sembra determinata a proseguire, trovando soluzioni alternative per celebrare il meglio del cinema mondiale.
Eventi annullati e rimandati: un effetto a catena
Non sono solo gli Oscar ad essere stati colpiti. Gli incendi hanno infatti costretto a rivedere l’intero calendario degli eventi di Hollywood. I Critics Choice Awards, originariamente fissati per il 12 gennaio a Santa Monica, sono stati rinviati al 26 gennaio. La cerimonia, che si terrà al Barker Hangar, sarà trasmessa in diretta su E! e resa disponibile sulla piattaforma Peacock il giorno successivo.
Joey Berlin, amministratore delegato dei Critics Choice Awards, ha commentato la situazione: “Questa tragedia ha già avuto un profondo impatto sulla nostra comunità. Siamo vicini a chi combatte gli incendi e a coloro che hanno subito perdite.” Anche altri eventi prestigiosi, come il pranzo degli AFI Awards e il Bafta Tea Party, previsti rispettivamente per il 10 e l’11 gennaio, sono stati cancellati o rinviati.
Le ripercussioni non si fermano agli eventi ufficiali. Le anteprime di diversi film, tra cui “Unstoppable”, “Wolf Man”, “Better Man“ e “The Pitt”, sono state cancellate, mentre programmi televisivi come il “Jimmy Kimmel Live” e “After Midnight” della CBS hanno interrotto le registrazioni. Persino le riprese di alcune produzioni cinematografiche e televisive sono state sospese, rallentando ulteriormente un’industria già sotto pressione.
Un dramma umano e personale: le ville delle star devastate
Gli incendi non hanno risparmiato nemmeno le case di molte celebrità nella ricca zona costiera di Pacific Palisades, tra Malibu e Santa Monica. Attori, registi e musicisti di fama mondiale si sono trovati a fronteggiare perdite devastanti. Paris Hilton, tra le vittime illustri, ha condiviso su Instagram le immagini della sua casa completamente distrutta. “In questa casa abbiamo costruito tanti ricordi preziosi. È il luogo in cui i miei figli hanno mosso i primi passi,” ha detto, visibilmente commossa.
Anche altre figure iconiche di Hollywood, tra cui Tom Hanks, Steven Spielberg, e James Woods, sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni in fretta e furia. Woods, scoppiato in lacrime durante un’intervista, ha raccontato: “Un giorno stai nuotando in piscina e il giorno dopo non c’è più niente. Era un inferno.” Tra le altre vittime, Anna Faris, Diane Warren e Billy Crystal, che hanno perso case in cui avevano costruito una vita di ricordi.
L’attore Bradley Cooper, la cantante Mandy Moore e altre celebrità come Kate Hudson e Dr. Dre hanno dovuto lasciare in sicurezza le loro abitazioni, mentre le fiamme avanzavano inesorabili. Nonostante il dramma personale, molti di loro hanno espresso solidarietà verso le comunità locali, sottolineando l’importanza di unirsi per affrontare l’emergenza.