La saga iniziata con il rivoluzionario “28 Giorni Dopo” (2002) è pronta a tornare sul grande schermo con un nuovo capitolo, “28 Anni Dopo“ (28 Years Later), diretto dal Premio Oscar Danny Boyle e scritto da Alex Garland, già collaboratori del primo film. Questa nuova produzione, attesa nei cinema italiani il 19 giugno 2025 grazie a Sony Pictures, promette di espandere e approfondire il terrificante universo creato oltre vent’anni fa.
Con un cast stellare che include Aaron Taylor-Johnson, Jodie Comer, Ralph Fiennes, e il ritorno di Cillian Murphy nel ruolo di Jim, il sequel sembra destinato a catturare ancora una volta l’attenzione di un pubblico globale, spingendo i limiti del genere post-apocalittico.
Un Mondo in Rovina: La Trama di “28 Anni Dopo”
Ambientato quasi tre decenni dopo gli eventi di 28 Giorni Dopo, il film ci trasporta in una Gran Bretagna devastata e ancora sotto quarantena. Il virus della rabbia, originato da un esperimento di armi biologiche, ha trasformato la maggior parte della popolazione in infetti violenti e fuori controllo.
Un piccolo gruppo di sopravvissuti ha trovato rifugio su un’isola isolata, collegata alla terraferma soltanto da una strada sopraelevata, sorvegliata giorno e notte per impedire incursioni. Tuttavia, la relativa tranquillità viene spezzata quando uno dei membri del gruppo si avventura nella terraferma per una missione disperata.
Durante questa pericolosa incursione, il protagonista scopre che il mondo esterno non è solo popolato dagli infetti, ma anche da altri sopravvissuti che hanno adottato metodi estremi per adattarsi a una nuova realtà. Il viaggio si trasforma in un’odissea tra meraviglie inquietanti e orrori inimmaginabili, che cambieranno per sempre la visione del protagonista su ciò che significa sopravvivere.
Un Cast di Eccellenza per una Storia Avvincente
A guidare il cast troviamo Aaron Taylor-Johnson, noto per le sue interpretazioni in “Kraven – Il cacciatore“ e “Nocturnal Animals”. Al suo fianco, Jodie Comer (Killing Eve, The Last Duel) porta intensità ed emozione al suo personaggio, mentre Ralph Fiennes (Schindler’s List, The Grand Budapest Hotel) aggiunge una dimensione profonda e complessa alla narrazione.
Un elemento particolarmente atteso è il ritorno di Cillian Murphy nel ruolo di Jim, il corriere in bicicletta che aveva scoperto un mondo devastato dal virus dopo essersi risvegliato da un coma in 28 Giorni Dopo. Murphy, che oltre a recitare è anche produttore esecutivo del film, ha descritto il suo ritorno come una sfida e un’opportunità per esplorare un’evoluzione inaspettata del suo personaggio.
Durante un’intervista, Tom Rothman, presidente del Sony Motion Pictures Group, ha lasciato trapelare che Jim tornerà “in modo sorprendente, con un’evoluzione che ridefinisce il suo ruolo nell’universo narrativo”.
Un Viaggio nell’Oscurità con Ralph Fiennes
Ralph Fiennes, in una recente intervista, ha rivelato dettagli intriganti sul film e sul suo personaggio. La trama ruota intorno a un giovane che si avventura nel pericoloso territorio della terraferma per cercare un medico in grado di salvare la madre malata.
Il medico, interpretato da Fiennes, è un personaggio enigmatico e in apparenza bizzarro, ma che rappresenta una forza positiva in un mondo intriso di violenza e disperazione. Durante il viaggio, il protagonista e sua madre affrontano non solo la minaccia degli infetti nascosti tra le foreste e le colline, ma anche il dilemma morale posto da altri sopravvissuti, che hanno sacrificato la loro umanità per continuare a vivere.
Un Sequel Che Non è un Sequel Tradizionale
Secondo Boyle e Garland, “28 Anni Dopo” non si limita a seguire la tradizione del suo predecessore, ma si propone di reinventare le dinamiche del racconto post-apocalittico. Rothman ha chiarito che il film non sarà un sequel nel senso classico del termine, ma piuttosto una “revisione creativa” che mantiene lo spirito dell’originale, esplorando nuove sfumature emotive e narrative.
La decisione di riprendere la storia dopo un salto temporale così significativo offre una prospettiva unica su come la società e le persone abbiano reagito a un’apocalisse prolungata. Non si tratta più solo di sopravvivenza immediata, ma di affrontare le conseguenze a lungo termine di un mondo radicalmente trasformato.