Uscito nel 2016 e diretto da Gavin O’Connor, “The Accountant” si è imposto come un thriller dal ritmo serrato e dalla trama inaspettatamente profonda. Ma dietro la superficie del film si nascondono numerose curiosità, dettagli tecnici e scelte produttive che meritano di essere raccontati. Ecco alcuni retroscena e aneddoti che rendono ancora più interessante la visione di questo particolare action movie.
L’autismo raccontato attraverso un protagonista atipico
Uno degli aspetti più discussi di “The Accountant” è la rappresentazione del disturbo dello spettro autistico. Il protagonista, Christian Wolff, interpretato da Ben Affleck, è un contabile geniale ma con evidenti tratti autistici. Affleck si è preparato al ruolo studiando con attenzione il comportamento di persone con forme lievi di autismo, cercando di rendere il personaggio autentico ma senza mai cadere nello stereotipo. La sua interpretazione ha diviso pubblico e critica, ma ha anche aperto un dibattito su come Hollywood rappresenti la neurodivergenza.
Addestramento militare… sul serio
Per rendere credibili le scene d’azione, Ben Affleck ha seguito un vero e proprio addestramento paramilitare. L’attore si è allenato con armi da fuoco, imparando tecniche di combattimento tattico e movimenti tipici delle forze speciali. Le sequenze di combattimento, infatti, sono coreografate secondo schemi realistici e sono state supervisionate da esperti del settore.
“The Accountant”: Un mix inaspettato di generi
“The Accountant” fonde elementi del thriller finanziario, dell’action movie e del dramma psicologico. Una scelta che ha inizialmente disorientato i produttori, incerti sul tono del film. Tuttavia, è stato proprio questo ibrido a colpire il pubblico, offrendo una storia in cui numeri, violenza e introspezione convivono in equilibrio precario.
Un cast pensato con cura per “The Accountant”
Oltre ad Affleck, nel cast figurano nomi del calibro di J.K. Simmons, Anna Kendrick e Jon Bernthal. Quest’ultimo interpreta un personaggio la cui identità viene rivelata solo nel finale, e la produzione ha mantenuto il segreto fino all’ultimo anche tra i membri del team, utilizzando nomi in codice durante la lavorazione del copione.
Il vero significato del titolo
Il titolo “The Accountant”, pur essendo letterale, ha un doppio senso. Non solo Christian è un contabile nel senso tradizionale, ma è anche un “contabile della morte”, una figura che tiene il conto di chi vive e chi muore in un mondo dove i numeri spesso valgono più delle persone.
“The Accountant”: La matematica come arte marziale
Molti spettatori si sono stupiti nel vedere la matematica trattata come una forma di potere. Le sequenze in cui Christian risolve complesse operazioni contabili sono girate con lo stesso stile visivo delle scene d’azione. Una scelta registica voluta per mettere in parallelo l’intelligenza logico-matematica con le abilità fisiche del protagonista.
La possibilità di un sequel
Dopo il buon successo al botteghino e l’interesse del pubblico, è stata più volte discussa la realizzazione di un sequel di “The Accountant”. Ben Affleck ha espresso il suo entusiasmo all’idea di tornare nei panni di Christian Wolff, e la seconda pellicola arriverà nei cinema il 24 Aprile 2025.
Una colonna sonora calcolata
La musica del film, firmata da Mark Isham, accompagna la tensione in modo chirurgico. Le scelte sonore sono calibrate per rispecchiare il mondo interiore di Christian: composizioni minimali, ritmi cadenzati, ripetizioni che rispecchiano la struttura mentale del protagonista.
Una regia precisa come un bilancio
Il regista Gavin O’Connor ha voluto che ogni dettaglio scenico riflettesse il rigore del mondo della contabilità: set geometrici, luci fredde, inquadrature simmetriche. Il risultato è una fotografia che riflette l’ordine ossessivo del protagonista e contribuisce a costruire l’atmosfera tesa e misurata del film.