Il franchise di “Mission: Impossible” ha sempre sorpreso il pubblico con sequenze mozzafiato e colpi di scena avvincenti. “Mission: Impossible – Rogue Nation“, uscito nel 2015 e diretto da Christopher McQuarrie, non ha fatto eccezione, portando l’agente Ethan Hunt in una corsa contro il tempo per smantellare l’organizzazione terroristica nota come il Sindacato. Ma cosa si nasconde dietro le quinte di questo adrenalinico capitolo della saga? Ecco alcune curiosità e retroscena che forse non conoscevi.
Il ritorno di Christopher McQuarrie alla regia
Dopo il successo di “Jack Reacher” nel 2012, Christopher McQuarrie è stato scelto per dirigere “Mission: Impossible – Rogue Nation“, diventando il primo regista a tornare per più di un film della saga (ha poi diretto anche “Fallout” e “Dead Reckoning”). La sua visione ha contribuito a dare continuità stilistica e narrativa alla serie, mantenendo un perfetto equilibrio tra azione, tensione e sviluppo dei personaggi.
L’omaggio a J.J. Abrams in “Mission: Impossible – Rogue Nation”
Nella scena in cui Ethan Hunt deve scambiare la carta per il riconoscimento, nella centralina subacquea, lo scompartimento in cui inserire il nuovo congegno porta il numero 108 che ricorda il contatore della botola in “Lost”. Questo è un omaggio a J.J. Abrams.
Rebecca Ferguson: una nuova icona d’azione
Il film ha introdotto il personaggio di Ilsa Faust, interpretata da Rebecca Ferguson. L’attrice svedese si è allenata duramente per il ruolo, prendendo lezioni di arti marziali, combattimento corpo a corpo e tiro con le armi da fuoco. La sua performance ha conquistato il pubblico e la critica, rendendo Ilsa Faust uno dei personaggi più apprezzati del franchise.
Tom Cruise e la scena dell’aereo: una sfida estrema
Uno degli elementi distintivi della saga “Mission: Impossible” è l’impegno di Tom Cruise nel realizzare le proprie scene d’azione senza l’uso di controfigure. In “Mission: Impossible – Rogue Nation” l’attore si è superato, rimanendo appeso a un Airbus A400M in volo a oltre 1.500 metri di altezza! La scena è stata girata otto volte per ottenere l’inquadratura perfetta, con Cruise attaccato all’aereo tramite un’imbracatura speciale e lenti a contatto protettive per evitare danni agli occhi dovuti al vento.
L’inseguimento in moto: velocità e adrenalina pura
Una delle scene più spettacolari del film è l’inseguimento in moto sulle strade tortuose del Marocco. Tom Cruise ha guidato realmente la moto a oltre 160 km/h senza casco (per esigenze di ripresa), dimostrando ancora una volta la sua incredibile dedizione alle scene d’azione. Per girare la sequenza in sicurezza, la produzione ha chiuso intere strade per evitare il traffico e ha utilizzato speciali telecamere montate sui veicoli per catturare al meglio la velocità e il dinamismo. Nonostante Tom Cruise sia esperto nel guidare auto e moto, l’attore fece un training intensivo di sei settimane con gli stuntman e un istruttore.
L’omaggio ai film di spionaggio classici
“Mission: Impossible – Rogue Nation” rende omaggio ai film di spionaggio del passato, tra cui la saga di James Bond e “Intrigo internazionale” di Alfred Hitchcock. L’ambientazione dell’Opera di Vienna, con la celebre scena durante la rappresentazione della “Turandot” di Puccini, richiama il classico stile del cinema di spionaggio, con tensione crescente, inganni e colpi di scena.
Il budget e il successo al botteghino di “Mission: Impossible – Rogue Nation”
Il film ha avuto un budget di circa 150 milioni di dollari e ha incassato oltre 680 milioni in tutto il mondo, confermandosi come uno dei capitoli più redditizi della saga. Il successo di “Mission: Impossible – Rogue Nation” ha spianato la strada per i successivi film della serie, consolidando il franchise come uno dei più longevi e amati del genere action.