Quando si parla di horror, la saga di “Saw” è una delle più celebri e amate dagli appassionati del genere. “Saw III – L’enigma senza fine“, uscito nel 2006 e diretto da Darren Lynn Bousman, ha consolidato il successo della serie con la sua trama avvincente e le sue scene estreme. Ma dietro le quinte del film si nascondono numerose curiosità e dettagli che rendono questa pellicola ancora più interessante. Scopriamoli insieme!
Un film girato in tempi record
Nonostante la complessità della trama e delle scenografie, “Saw III – L’enigma senza fine” è stato girato in soli 32 giorni. Un tempo estremamente ridotto per un film di questa portata, ma che testimonia l’efficienza della produzione e la preparazione del cast e della troupe.
Il coinvolgimento dei creatori originali in “Saw III – L’enigma senza fine”
James Wan e Leigh Whannell, rispettivamente regista e sceneggiatore del primo “Saw“, hanno partecipato attivamente alla realizzazione del terzo capitolo. Whannell ha scritto la sceneggiatura, mentre Wan ha lavorato come produttore esecutivo, garantendo che lo spirito originale della saga rimanesse intatto.
Scene di tortura insopportabili… anche per gli attori!
Le famigerate trappole di Jigsaw sono uno degli elementi più iconici della saga. Alcune scene di “Saw III – L’enigma senza fine” erano talmente realistiche che gli attori hanno avuto difficoltà a girarle. Un esempio è la scena della “trappola dell’angelo”, in cui Bahar Soomekh (Lynn Denlon nel film) ha dichiarato di aver provato un autentico senso di angoscia.
Tobin Bell
Durante una scena particolarmente intensa, in cui il suo personaggio veniva picchiato, Tobin Bell ha riportato un infortunio. Purtroppo, i dettagli specifici dell’incidente non sono stati resi pubblici, ma si sa che l’attore ha subito delle conseguenze fisiche che hanno richiesto cure mediche.
Un budget più alto, ma senza eccessi
Dopo il successo dei primi due film, “Saw III – L’enigma senza fine” ha ricevuto un budget maggiore rispetto ai capitoli precedenti, arrivando a circa 10 milioni di dollari. Nonostante l’aumento, i produttori hanno mantenuto lo stile crudo e realistico tipico della saga, evitando effetti speciali esagerati.
Un tributo a Dario Argento
I fan più attenti noteranno che “Saw III – L’enigma senza fine” contiene omaggi al cinema horror italiano, in particolare a Dario Argento. L’uso di colori vivaci, come il rosso acceso nelle scene più intense, richiama lo stile visivo del maestro italiano.
Il destino di Jigsaw: un segreto ben custodito
Il personaggio di John Kramer, interpretato da Tobin Bell, è il cuore della saga. Per mantenere il segreto sulla sua sorte in “Saw III – L’enigma senza fine“, il copione aveva diversi finali alternativi e solo pochissime persone sapevano quale sarebbe stato quello definitivo.
Un successo al botteghino per “Saw III – L’enigma senza fine”
Nonostante le critiche per la sua brutalità, il film è stato un grande successo commerciale. Ha incassato oltre 160 milioni di dollari in tutto il mondo, confermando l’appeal della saga e la fedeltà dei fan.
Effetti speciali pratici, non digitali
A differenza di molti horror moderni, “Saw III – L’enigma senza fine” ha preferito effetti pratici invece di quelli digitali. Trappole, sangue e mutilazioni sono stati realizzati con protesi ed effetti meccanici per aumentare il senso di realismo e coinvolgere maggiormente gli attori.