“Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate” è il capitolo conclusivo della trilogia cinematografica diretta da Peter Jackson e basata sul celebre romanzo di J.R.R. Tolkien. Questo film, uscito nel 2014, ha chiuso l’epica avventura di Bilbo Baggins e della compagnia dei nani, portando sul grande schermo uno scontro colossale che ha affascinato milioni di spettatori. Ma dietro le scene di questa imponente produzione si celano numerosi retroscena e curiosità interessanti. Scopriamoli insieme!
“Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate”: Un titolo cambiato in corsa
Inizialmente, il film avrebbe dovuto intitolarsi “Lo Hobbit – Andata e ritorno“, un chiaro riferimento al viaggio di Bilbo. Tuttavia, durante la produzione, Peter Jackson decise di cambiarlo in “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate” per meglio rappresentare il fulcro della narrazione: il grande scontro tra le fazioni in lotta per Erebor.
Un epico addio al cast
Dopo anni di lavorazione tra la trilogia de “Il Signore degli Anelli” e quella de “Lo Hobbit“, molti attori hanno vissuto il set come una seconda casa. Martin Freeman (Bilbo Baggins) e Ian McKellen (Gandalf) hanno raccontato di aver vissuto momenti emozionanti durante le riprese finali, con addii carichi di commozione tra il cast e la troupe.
Una battaglia che ha richiesto mesi di lavoro
La battaglia delle cinque armate, fulcro dell’intero film, è stata una delle scene più complesse mai realizzate da Peter Jackson. Le riprese sono durate circa quattro mesi, con un uso massiccio di effetti speciali, comparse e coreografie di combattimento per rendere l’epicità dello scontro il più realistico possibile.
L’improvvisazione di Martin Freeman
Martin Freeman ha aggiunto alcuni dettagli personali al personaggio di Bilbo, tra cui un tic nervoso che consiste nel giocare con gli oggetti tra le mani. Questo elemento non era presente nella sceneggiatura originale ma venne apprezzato da Peter Jackson, che decise di mantenerlo nel film.
Il ritorno di Legolas e l’aggiunta di Tauriel
Orlando Bloom è tornato nei panni di Legolas, anche se il personaggio non appare nel romanzo originale. La sua presenza è stata giustificata come un collegamento con “Il Signore degli Anelli“. Anche Tauriel, interpretata da Evangeline Lilly, è un personaggio inedito, creato appositamente per la trilogia per dare maggiore rilievo alla razza elfica e aggiungere una sottotrama romantica.
Il cameo di Peter Jackson in “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate”
Come da tradizione, Peter Jackson ha fatto un cameo nel film. In questa occasione appare brevemente come uno dei rifugiati di Pontelagolungo in fuga dall’attacco di Smaug.
Il tributo a Christopher Lee
Christopher Lee, che ha interpretato Saruman, ha girato le sue scene a Londra poiché le sue condizioni di salute non gli permettevano di viaggiare in Nuova Zelanda. L’attore, grande conoscitore delle opere di Tolkien, ha ricevuto un tributo speciale dai fan dopo la sua scomparsa nel 2015.
Scene tagliate e versione estesa
Come accaduto per “Il Signore degli Anelli“, anche “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate” ha avuto una versione estesa, con circa 20 minuti di scene inedite che hanno approfondito vari aspetti della trama e delle battaglie.
L’addio alla Terra di Mezzo
Con la conclusione di questa trilogia, Peter Jackson ha detto addio alla Terra di Mezzo, chiudendo un’epoca cinematografica iniziata con “La Compagnia dell’Anello” nel 2001. Tuttavia, il mondo di Tolkien continua a vivere attraverso nuove produzioni ispirate alle sue opere.