Nel 2002, un giovane Peter Parker debuttava sul grande schermo sotto la regia di Sam Raimi, dando vita a uno dei cinecomic più iconici degli anni 2000: “Spider-Man”. Interpretato da Tobey Maguire, il film ha segnato una svolta epocale nel modo di raccontare i supereroi al cinema. Ma dietro le quinte di questa pellicola leggendaria si celano aneddoti, imprevisti e curiosità che vale la pena scoprire.
Sam Raimi, fan con la cinepresa
Il regista Sam Raimi era da tempo un fan sfegatato di Spider-Man. La sua passione per il personaggio si riflette in ogni inquadratura, con richiami diretti al linguaggio visivo dei fumetti originali. Raimi ha anche voluto che il film mantenesse un equilibrio tra il tono fumettistico e quello realistico, evitando un’estetica troppo “dark”, scelta che avrebbe influenzato molti film successivi del genere.
Leonardo DiCaprio… Uomo Ragno?
Prima che Tobey Maguire ottenesse il ruolo di Peter Parker, la produzione aveva preso in considerazione diversi attori per indossare il costume del supereroe. Tra questi c’era anche Leonardo DiCaprio, reduce dal successo di “Titanic“. Tuttavia, l’attore rifiutò, non sentendosi pronto per un ruolo da supereroe. Anche James Franco fu audizionato per il ruolo di Peter, ma finì per interpretare Harry Osborn, l’amico-nemico di Spidey.
“Spider-Man” : Una tuta da incubo
Il costume di “Spider-Man” era una vera impresa da indossare. Composto da più strati, era estremamente aderente e scomodo. Tobey Maguire ha raccontato di aver bisogno dell’aiuto di diverse persone per entrare nel costume, e che ogni sessione di trucco e vestizione poteva durare fino a due ore. Inoltre, nei giorni più caldi delle riprese, stare dentro quella tuta diventava una tortura.
La scena del vassoio: niente CGI
C’è un momento in cui Peter Parker salva Mary Jane da una caduta in mensa, afferrando al volo un vassoio con piatti, bicchieri e cibo. A prima vista sembra un classico esempio di effetti speciali digitali, e invece è tutto vero. Tobey Maguire ha realizzato la scena realmente, con l’aiuto di una colla speciale sotto il vassoio per mantenere stabili gli oggetti. Ci sono voluti circa 156 tentativi prima di ottenere il ciak perfetto.
Il famoso bacio al contrario? Un incubo per gli attori
Uno dei momenti più romantici e iconici di “Spider-Man” è senza dubbio il bacio tra l’Uomo Ragno e Mary Jane sotto la pioggia, con Peter appeso a testa in giù. Eppure, quella scena è stata tutto tranne che romantica sul set. Tobey Maguire ha raccontato in diverse interviste che, a causa della posizione invertita e dell’acqua che gli colava nel naso, respirare era quasi impossibile. Kirsten Dunst, che interpretava Mary Jane, ha detto che cercava di essere dolce, ma la situazione era così scomoda che il momento magico è stato tutto merito del montaggio.
La voce mancata di Willem Dafoe in “Spider-Man”
Il Green Goblin, interpretato magistralmente da Willem Dafoe, ha una voce minacciosa e teatrale. Tuttavia, durante le riprese, il costume del villain risultava così ingombrante da ovattare completamente la voce dell’attore. Per questo motivo, ogni singola battuta pronunciata dal Goblin è stata successivamente doppiata dallo stesso Dafoe in post-produzione. Inoltre Dafoe insistette per eseguire personalmente molte delle acrobazie del suo personaggio, nonostante la pericolosità di alcune scene.
Stan Lee e il suo cameo d’azione
Il creatore del personaggio, Stan Lee, fa un’apparizione in “Spider-Man”, come in molti altri film Marvel. Ma a differenza di altri camei più statici, in questo film lo vediamo salvare una bambina da un pericolo durante una battaglia tra Spider-Man e il Green Goblin. È uno dei rari momenti in cui Lee ha avuto un cameo “attivo”, e pare ne fosse particolarmente orgoglioso.
Un debutto esplosivo… ma ritoccato
Il primo trailer ufficiale di “Spider-Man” mostrava una scena spettacolare in cui Spidey cattura un elicottero tra le Torri Gemelle usando una gigantesca ragnatela. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quella scena fu rimossa, e il trailer ritirato. La scena non è mai stata inserita nel film, ma rappresenta una delle testimonianze cinematografiche più rare pre-9/11.