“Vai avanti tu che mi vien da ridere” è una commedia italiana del 1982 diretta da Giorgio Capitani, con protagonista Lino Banfi nel ruolo del commissario Pasquale Bellachioma. Il film mescola elementi di comicità e giallo, seguendo le disavventure di un poliziotto goffo ma determinato. Ecco alcune curiosità e retroscena legati a questa pellicola.
Il titolo del film: “Vai avanti tu che mi vien da ridere”
Il titolo “Vai avanti tu che mi vien da ridere” richiama l’espressione “Vieni avanti cretino”, resa celebre dal duo comico dei fratelli De Rege negli anni Trenta e Quaranta. Questo omaggio all’avanspettacolo italiano sottolinea il legame con la tradizione comica nazionale.
La scena del giornale
In una sequenza del film, una cassiera di un bar riconosce il commissario Bellachioma grazie a un articolo su “Il Messaggero” del 30 giugno 1982. La foto nell’articolo ritrae l’esultanza dei calciatori italiani dopo la vittoria contro l’Argentina ai Mondiali di Spagna ’82. Tuttavia, il riquadro con la notizia sulla taglia per il ritrovamento del commissario è stato aggiunto appositamente per il film, sovrapponendosi all’articolo originale.
La partecipazione di Agostina Belli
Agostina Belli interpreta Andrea, un personaggio inizialmente presentato come transessuale. In un’intervista, l’attrice ha rivelato di aver provato un certo imbarazzo nel vestire i panni di un travestito, soprattutto considerando il finale ambiguo del film. Ha comunque elogiato la regia di Giorgio Capitani, definendolo molto bravo nelle commedie all’italiana.
Il cameo di Pietro Zardini in “Vai avanti tu che mi vien da ridere”
Nella scena ambientata su un autobus, appare non accreditato il caratterista Pietro Zardini, noto per le sue numerose partecipazioni in film italiani dell’epoca.
La colonna sonora
In una delle scene, è possibile ascoltare una parte del tema principale del film “Poliziotto superpiù”, composto da Carmelo e Michelangelo La Bionda. Questo inserimento crea un interessante collegamento musicale tra le due pellicole.
Il successo commerciale
Nonostante alcune critiche, “Vai avanti tu che mi vien da ridere” ha ottenuto un buon riscontro al botteghino, consolidando la popolarità di Lino Banfi nel panorama cinematografico italiano degli anni ’80.