Quando si parla di film horror cult, il primo titolo che viene in mente è spesso “L’esorcista” di William Friedkin. Tuttavia, il terzo capitolo della saga, “L’esorcista III“, diretto da William Peter Blatty, merita un’attenzione speciale per la sua storia affascinante e le vicende dietro le quinte che lo hanno reso un’opera di culto tra gli appassionati del genere. Ecco alcune curiosità e retroscena su questo inquietante sequel.
“L’esorcista III”: Un sequel fuori dagli schemi
“L’esorcista III” non è un classico sequel diretto. Si basa infatti sul romanzo “Legion”, scritto dallo stesso Blatty, autore del libro originale “L’esorcista”. A differenza del secondo film della saga, “L’esorcista II – L’eretico“, che fu un insuccesso sia di critica che di pubblico, questo capitolo si distacca dalla formula tradizionale dell’esorcismo per concentrarsi su un’indagine poliziesca con elementi soprannaturali.
Il ritorno del Tenente Kinderman
Il protagonista del film è il tenente Kinderman, personaggio già apparso ne “L’esorcista“, qui interpretato da George C. Scott, che sostituisce Lee J. Cobb, scomparso nel 1976. La sua interpretazione intensa dona una nuova profondità al personaggio, rendendolo uno degli elementi più apprezzati del film.
Il caso del finale modificato
Uno degli aspetti più controversi di “L’esorcista III” riguarda il suo finale. Inizialmente, Blatty aveva concepito un climax più psicologico e sottile, senza la necessità di una scena di esorcismo. Tuttavia, la casa di produzione insistette per inserire un esorcismo vero e proprio, ritenendo che senza di esso il film avrebbe deluso i fan del franchise. Fu così che venne aggiunta la sequenza con Padre Morning (Nicol Williamson), girata in un secondo momento e che in parte tradisce la visione originale del regista.
La performance inquietante di Brad Dourif
Brad Dourif, noto per aver dato la voce a Chucky nella saga di “La bambola assassina”, offre una delle performance più agghiaccianti del film nei panni di James Venamun, noto anche come il “Gemini Killer”. Curiosamente, in origine Dourif avrebbe dovuto interpretare anche il personaggio di Padre Karras, ma alla fine il ruolo fu assegnato nuovamente a Jason Miller, il quale, però, a causa di problemi di salute, non poté girare tutte le scene previste. Questo portò alla decisione di alternare le interpretazioni dei due attori, creando un effetto straniante e unico.
La leggendaria scena del corridoio in “L’esorcista III”
Tra le sequenze più memorabili di “L’esorcista III” vi è senza dubbio la celebre scena del corridoio ospedaliero. Costruita con una lenta e studiata tensione, culmina in un jumpscare considerato tra i più efficaci della storia del cinema horror. La scena è un perfetto esempio di come il film sappia giocare con il ritmo e la suspense senza ricorrere a effetti speciali eccessivi.
Un’opera riscoperta nel tempo
Sebbene “L’esorcista III” non abbia riscosso il successo immediato del primo capitolo, nel corso degli anni è stato rivalutato dalla critica e dagli appassionati. Molti lo considerano il vero seguito spirituale di “L’esorcista“, grazie alla sua atmosfera inquietante e alla profondità psicologica dei personaggi. Nel 2016 è stata anche rilasciata una “Director’s Cut” più vicina alla visione originale di Blatty, accolta con entusiasmo dai fan.