David Lynch ha sempre avuto il talento di creare opere capaci di destabilizzare e affascinare allo stesso tempo, e il suo debutto cinematografico, “Eraserhead” (1977), non fa eccezione. Questo film surreale, che esplora l’alienazione, la paura del cambiamento e le ansie della paternità, è diventato un cult tra gli amanti del cinema d’autore. Ecco alcune curiosità e retroscena legate a questo capolavoro.
1. Un debutto durato cinque anni
David Lynch impiegò ben cinque anni per completare “Eraserhead”. I finanziamenti scarseggiavano e il regista dovette interrompere più volte le riprese. Durante questo periodo, Lynch visse anche sul set del film, utilizzando una stanza come abitazione personale.
2. “Eraserhead”: Una trama volutamente criptica
La storia di “Eraserhead” non offre risposte semplici. Lynch ha sempre evitato di spiegare il significato del film, lasciando che gli spettatori interpretassero liberamente le sue immagini. Il regista ha dichiarato: “Non credo nei messaggi, credo nelle emozioni”.
3. Il legame con i sogni e gli incubi
Molte delle scene del film sono ispirate ai sogni e agli incubi di Lynch stesso. L’estetica claustrofobica e industriale riflette il periodo in cui Lynch viveva a Philadelphia, una città che ha definito “inquietante e bellissima allo stesso tempo”.
4. Un budget minuscolo per “Eraserhead”, ma usato con genialità
Con un budget di appena 10.000 dollari iniziali (poi cresciuto grazie a donazioni), Lynch ha creato un mondo visivamente unico. L’artigianalità di “Eraserhead” emerge chiaramente negli effetti speciali e nei dettagli, che sono stati realizzati a mano.
5. Il misterioso “Baby”
Il neonato mutante, una delle figure più disturbanti del film, è avvolto nel mistero. Lynch non ha mai rivelato come sia stato realizzato, contribuendo al mito. Alcuni pensano che sia stato creato con parti di animali, altri che fosse un pupazzo animatronico. Il regista non ha mai confermato nessuna di queste teorie.
6. La colonna sonora rivoluzionaria
La colonna sonora di “Eraserhead” è quasi un personaggio a sé stante. Composta da Lynch e Alan Splet, è un mix di rumori industriali e suoni inquietanti che amplificano il senso di disagio. La traccia “In Heaven (Lady in the Radiator Song)” è diventata un inno per i fan del film.
7. Un film sostenuto da un grande cineasta
L’attore Jack Nance, che interpreta Henry Spencer, era uno stretto collaboratore di Lynch e ha sostenuto il progetto anche nei momenti più difficili. La dedizione di Nance è evidente in ogni scena di “Eraserhead”.
8. Una trasformazione per Jack Nance
Jack Nance mantenne la sua iconica acconciatura “a torre” per l’intera durata delle riprese, ovvero cinque anni. L’attore scherzava spesso sul fatto che questa scelta gli impedisse di ottenere altri ruoli.
9. Gli influssi autobiografici di “Eraserhead”
“Eraserhead” riflette alcune delle paure personali di Lynch, tra cui la paternità. Durante la produzione, il regista stava crescendo sua figlia, Jennifer Lynch, nata con una lieve deformità ai piedi. Questa esperienza sembra aver influenzato il tono del film.
10. L’impatto di Stanley Kubrick
Stanley Kubrick era un grande fan di “Eraserhead”. Durante la produzione di “Shining“, Kubrick mostrò il film al suo cast e alla troupe, descrivendolo come un esempio di “cinema perfetto”.
11. Un cult grazie al passaparola
Nonostante una distribuzione iniziale limitata, “Eraserhead” è diventato un cult grazie alle proiezioni di mezzanotte e al passaparola. Questo tipo di distribuzione ha aiutato il film a raggiungere uno status di culto tra i cinefili.
12. Una forte influenza sul cinema e la cultura pop
Il film ha ispirato innumerevoli registi e artisti. Tra i più noti c’è David Fincher, che ha citato “Eraserhead” come una delle sue principali influenze visive e narrative.
13. La Lady in the Radiator e il suo significato
La figura della “Lady in the Radiator”, che canta la famosa canzone “In Heaven”, è stata interpretata come un simbolo di fuga o di consolazione. La sua faccia deforme contrasta con la sua voce angelica, aumentando il senso di ambiguità.
14. La tecnica del bianco e nero
La scelta del bianco e nero non fu solo una questione estetica, ma anche economica. Tuttavia, questo stile ha contribuito a creare un’atmosfera senza tempo e a rafforzare i temi inquietanti del film.
15. “Eraserhead”: Un’icona del cinema indipendente
A distanza di decenni, “Eraserhead” è considerato uno dei più grandi film indipendenti mai realizzati. Ha definito lo stile unico di Lynch e ha aperto la strada alla sua successiva carriera cinematografica, inclusi capolavori come “Blue Velvet” e “Twin Peaks”.