Il film “Gone Girl”, diretto da David Fincher e tratto dall’omonimo romanzo di Gillian Flynn, è un thriller psicologico che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso sin dalla sua uscita nel 2014. Ma dietro la sua impeccabile narrazione e il suo intreccio ricco di colpi di scena, ci sono curiosità e retroscena che rendono il film ancora più affascinante. Eccone alcuni dei più interessanti.
“Gone Girl”: Un adattamento scritto dall’autrice del romanzo
A differenza di molti altri film tratti da libri, la sceneggiatura di “Gone Girl” è stata scritta dalla stessa Gillian Flynn. Questo ha permesso di mantenere intatta l’essenza del romanzo, anche se l’autrice ha apportato alcune modifiche rispetto alla versione cartacea, tra cui un finale leggermente diverso.
Le vere ispirazioni dietro Amy Dunne
Il personaggio di Amy Dunne, con il suo comportamento manipolatorio e la sua strategia da “ragazza scomparsa”, sembra ispirarsi a diversi casi reali di cronaca nera. Molti hanno notato somiglianze con il caso di Laci Peterson, una donna scomparsa in circostanze misteriose nel 2002, che scatenò un’ossessione mediatica simile a quella mostrata nel film.
Il casting di Amy: un ruolo conteso
Il ruolo di Amy Dunne è stato molto ambito a Hollywood. Attrici del calibro di Charlize Theron, Natalie Portman ed Emily Blunt sono state considerate prima che la parte venisse assegnata a Rosamund Pike. La scelta si rivelò vincente: la sua performance le valse una nomination all’Oscar.
Una dieta estrema per Rosamund Pike
Per interpretare Amy Dunne nelle diverse fasi della storia, Rosamund Pike ha dovuto sottoporsi a una trasformazione fisica notevole. L’attrice ha seguito una dieta estrema per perdere peso velocemente, per poi riguadagnarlo in breve tempo, al fine di rendere visibile il cambiamento del personaggio.
Il rigoroso metodo di David Fincher
David Fincher è noto per il suo perfezionismo e per la sua abitudine di girare molteplici take di una stessa scena. In “Gone Girl”, alcune scene sono state ripetute fino a 50 volte per ottenere l’effetto desiderato. Rosamund Pike ha raccontato di aver dovuto girare la scena in cui Amy taglia la gola di Desi (Neil Patrick Harris) più di 30 volte.
Ben Affleck e il cappello dei New York Yankees
Una delle curiosità più discusse riguarda Ben Affleck e il suo rifiuto di indossare un cappellino dei New York Yankees in una scena. Essendo un tifoso sfegatato dei Boston Red Sox, l’attore si rifiutò categoricamente, creando un ritardo di produzione di ben quattro giorni. Alla fine, si trovò un compromesso con un cappellino dei Mets.
La scena di nudo di Ben Affleck in “Gone Girl”
Una delle scene più discusse di “Gone Girl” è quella in cui Ben Affleck appare completamente nudo sotto la doccia. L’attore ha raccontato che il regista David Fincher voleva rendere la scena il più realistica possibile, insistendo sull’illuminazione intensa e sul formato 4K, che metteva in evidenza ogni dettaglio. Affleck ha scherzato sul fatto che il set fosse particolarmente freddo, il che ha reso il momento piuttosto imbarazzante. In un’intervista con MTV, ha ironizzato dicendo: “Sì, sono nudo nel film. È stato girato in 4K, quindi preparatevi a un’esperienza full HD. E per di più, faceva freddo!”.
La colonna sonora inquietante
La colonna sonora del film, composta da Trent Reznor e Atticus Ross, ha un dettaglio inquietante: il regista David Fincher ha chiesto loro di ispirarsi alla musica rilassante delle sale d’attesa degli ospedali, ma con una distorsione sottile per creare un senso di disagio crescente.
Un finale aperto alle interpretazioni
Il finale di “Gone Girl” ha diviso il pubblico e ha lasciato spazio a molte interpretazioni. Mentre nel libro Amy e Nick sembrano condannati a vivere insieme in un ciclo tossico, nel film la tensione è ancora più palpabile, con una chiusura volutamente ambigua che lascia lo spettatore in uno stato di inquietudine.
Il successo: “Gone Girl“
“Gone Girl” è stato un grande successo di critica e pubblico, incassando oltre 369 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film è stato anche candidato a numerosi premi, tra cui un Golden Globe per la migliore regia.