“Babylon”, il mastodontico affresco cinematografico diretto da Damien Chazelle, è un omaggio sfarzoso, caotico e provocatorio all’epoca d’oro di Hollywood. Ambientato negli anni ’20, durante la transizione dal cinema muto al sonoro, il film non si limita a celebrare il glamour dell’epoca, ma ne esplora anche gli eccessi, le contraddizioni e i sacrifici. Ecco dieci curiosità e dettagli affascinanti che raccontano di più sul film e sulla sua creazione.
1. Ispirazioni multiple
Chazelle ha dichiarato di essersi ispirato a una combinazione di fonti reali e fittizie. I personaggi principali del film – da Jack Conrad (Brad Pitt) a Nellie LaRoy (Margot Robbie) – sono un mix di figure storiche come John Gilbert, Clara Bow e altri divi dell’epoca, intrecciati con storie leggendarie del passato hollywoodiano.
2. “Babylon”: Un progetto da sogno
Chazelle ha concepito l’idea di “Babylon” ben prima di girare “La La Land” (2016). Il regista ha descritto il progetto come il suo “film dei sogni”, un’opera che avrebbe affrontato le ambizioni e le tragedie dietro l’industria cinematografica.
3. Il budget da kolossal
Con un budget di circa 80 milioni di dollari, “Babylon” è una delle produzioni più costose di Chazelle. La ricostruzione dei set e l’attenzione ai dettagli – dagli elaborati costumi alle scenografie, fino alla creazione di intere strade di Los Angeles anni ’20 – hanno contribuito al costo finale.
4. Sequenze epiche e piani sequenza per “Babylon”
Il film è famoso per la sua sequenza di apertura, una festa sfrenata di oltre trenta minuti girata in un unico, vorticoso piano sequenza. Questo tipo di riprese, caro a Chazelle, rappresenta una firma del suo stile, già apprezzato in “Whiplash” e “La La Land“.
5. Un cast che sfida i limiti
Margot Robbie ha raccontato che la sua interpretazione di Nellie LaRoy è stata una delle più intense della sua carriera. Molte scene prevedevano improvvisazioni e gesti estremi per rendere il personaggio autentico e selvaggio. Brad Pitt, invece, ha definito il suo ruolo una riflessione sulla caducità del successo.
6. Citazioni e omaggi cinematografici
“Babylon” è ricco di riferimenti ad altri film. La trasformazione del cinema muto in sonoro richiama opere come “Cantando sotto la pioggia” (1952) e “The Artist” (2011). Alcune scene, come quella in cui si filma un’epica battaglia sul set, sembrano un omaggio a “Intolerance” (1916) di D.W. Griffith.
7. Colonna sonora travolgente
La musica di Justin Hurwitz, collaboratore di lunga data di Chazelle, è stata acclamata per la sua capacità di catturare l’energia e la frenesia del film. Hurwitz ha creato brani jazz e orchestrali che riflettono lo spirito caotico degli anni ruggenti.
8. Una rappresentazione senza filtri
“Babylon” non si tira indietro nel mostrare gli eccessi dell’epoca. Droghe, alcol e comportamenti sregolati sono rappresentati senza censure, evidenziando sia il lato brillante che quello oscuro dell’industria cinematografica.
9. L’eredità di “Hollywood Babilonia”
Il titolo del film richiama il celebre libro “Hollywood Babilonia” di Kenneth Anger, una raccolta di scandali e storie sordide della vecchia Hollywood. Anche se il film non è un adattamento diretto, ne condivide il tono crudo e provocatorio.
10. Reazioni contrastanti per “Babylon”
Nonostante l’ambizione e la spettacolarità, “Babylon” ha diviso critica e pubblico. Alcuni lo hanno definito un capolavoro visionario, altri lo hanno criticato per la durata eccessiva e per il tono volutamente sopra le righe. In ogni caso, è un film che lascia un’impronta forte e divisiva.